Qui sono e ancora qui, non riesco ad andare via.
Ormai la pelle dei piedi è diventata dura come la pietra su cui rimango ad osservare il mare.
Ogni cosa ho dimenticato, della mia vita.
Ma non posso fare a meno di te.
Ricordi, su questa spiaggia ci baciammo per la prima volta.
Un bacio rubato agli sguardi del mondo. Di sera.
Quando la luna scioglieva il suo oro in diecimila frammenti sull'acqua.
Sapevamo che era un amore impossibile.
Ma neanche tutta il mare avanti a noi avrebbe potuto spengere la fiamma che ardeva ogni millimetro della nostra pelle.
Altre volte siamo tornati su questa spiaggia. Era ormai diventata la nostra.
Ma ai sorrisi iniziali tu sostituivi lacrime e silenzi. Mese dopo mese.
Mi stringevi la mano tra le tue, la portavi alle labbra e la baciavi, con le guance rigate di dolore.
La nostra legge d'amore non avrebbe mai vinto quella antica degli uomini, della tua famiglia, della loro promessa di donarti ad altre mani che avrebbero accarezzato il tuo corpo.
Allora correvi senza dire niente verso il mare e ti tuffavi, e nuotavi, come se volessi ingannare il mio cuore, stanco di vederti piangere quando avremmo solamente dovuto sorridere della nostra felicità.
Magari, all'inizio, sembrava una pausa di silenzio tra le note già scritte da altri del loro spartito. Ma l'amore ci ha teso una trappola.
Nessuno altra avrei mai voluto che te. E tu lo stesso per me.
Poi venne la sera che non arrivasti all'ora nostra che, oramai, anche gli alberi sapevano.
Io sedevo sulla sabbia e guardavo la via tra le pietre. I fari delle macchine che scivolavano sulla strada al di sopra della spiaggia.
Ma niente.
Ogni sera tornai là, per lungo tempo.
Non avevo il coraggio di venire da te.
Non riuscivo a parlare in nessun modo.
Solamente osservavo il cielo e chiedevo alla luna tue notizie, ché la luna ogni cosa vede e sa.
Non voglio credere che loro siano riusciti a strapparmi via dalle tue vene.
Io non voglio sapere niente.
Stringo le mie orecchie tra le mani, non voglio nessuna voce.
Non ci credo. Per me l'amore vince sempre.
Io torno ogni giorno qui, ed ogni sera.
Oramai da anni.
Nessun'altra vorrò mai se non te.
Sto in piedi sul ciglio della roccia. E guardo il mare.
Amore mio, conosci la storia della balena più solitaria del mondo?
È una storia triste.
È la storia di una balena che fu scoperta nel 1989, registrando la frequenza del suo canto.
Questa balena cantava la sua canzone d'amore a 52 hertz, come la nota più bassa di una tuba. Lei vaga nell'oceano, cantando la sua speciale canzone in cerca della balena che sarà pronta ad amarla.
Ma il canto delle altre balene non supera i 20 hertz.
Perciò questa balena aspetta un anno intero per raggiungere il luogo, nell'abisso dell'oceano, per cantare le sue brevi canzoni di pochi secondi l'una. Ma nessuna balena potrà mai ascoltarla.
Ecco perché viene chiamata la balena più sola al mondo.
Ed io sto qui, a fissare il mare.
A cantare la mia canzone d'amore.
Mi senti?
Mi senti?
Un inno all'amore. Quello vero!
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