Adat: “My Malaysia” Photo Series (5) – PARTE PRIMA

Biar mati anak, jangan mati adat.” (Peribahasa Melayu)

Lascia che i figli muoiano, non uccidere le consuetudini.” (Proverbio malesiano)

 

Kampung Sebak BernamSungai Besar. Selangor, 3 Agosto 2016


Adesso noi entriamo dentro un tema molto complesso e profondo, di cui non è semplice parlare e non è mia intenzione scrivere, qui, un saggio su questo. Io sono semplicemente un fotografo.

Noi ci addentriamo nell'anima della Malesia, aprendo una porta che si chiama Adat, di cui ho già parlato commentando una fotografia di Dhaka (Tieni a Memoria). Ho già spiegato in quel caso quanto l'Adat sia importante.

È un termine che deriva dall'arabo, il cui significato è appunto costume, abitudine, e serve a descrivere la varietà delle pratiche, costumi e leggi di una comunità, principalmente islamica nella sua origine. Per senso lato si intende tutto ciò che fonda la tradizione di una comunità e che guida i suoi appartenenti in ogni aspetto della loro vita.


“Adat istiadat Melayu” che alcuni riportano essere diviso in quattro generi:

  • Adat yang sebenar adat (l'adat vero): La legge naturale che deriva da Allah e regola ogni cosa della natura, dal fuoco all'acqua.
  • Adat yang diadatkan (l'adat che è stato adattato): Ovvero lo stato di diritto (hukum adat) ereditato dagli antenati (nenek moyang) che hanno regolato – in modo orale – l'armonia sociale della vita quotidiana, per esempio con i detti come: “Alle ragazze ancora nubili è proibito cantare in cucina o sposeranno un uomo anziano”, oppure “Non aggiungere il riso quando il piatto è già vuoto o la fortuna non arriverà.”
  • Adat istiadat (l'adat ufficiale): Le consuetudini che regolano le cerimonie ufficiali, che vanno dagli abiti da indossare durante il matrimonio o la circoncisione, agli incontri con i Reali, e via dicendo.
  • Adat resam (le consuetudini): Che riguarda la gestualità del corpo e come si sta in casa, dal modo di sorridere se si prova vergogna o come ci si veste quando si sta a casa di sera.

 

Il problema è che queste regole sociali non scritte appartengono alla vecchia generazione dei malesiani, mentre le nuove generazioni le stanno dimenticando, per il cammino verso la modernità, per l'influenza dell'Occidente, per la commistione delle varie etnie all'interno della stessa Malesia, come abbiamo visto nella prima storia.

È inevitabile che questo accada, e che l'Orang Melayu, l'ultimo custode di queste antiche regole e tradizioni che sono lo scheletro dell'identità malesiana, guardi alla loro scomparsa con le lacrime agli occhi.

 

Questo per me è un tema fondamentale, a cui ho dedicato tutto me stesso, in Indonesia come in Malesia, con la mia macchina fotografica, il taccuino e la penna. Perché io non voglio viaggiare ore e ore in aereo, o camminare chilometri, per vedere quello che posso vedere sotto casa mia, o in qualunque luogo del pianeta. Io voglio l'anima originale, ciò che rende unico e differente un paese e un popolo, per imparare da loro.

Noi cresciamo, miglioriamo, impariamo grazie alle differenze, alle novità, alla storia degli altri. Sono modi diversi di vedere noi stessi; se allo specchio io vedo sempre e solamente me stesso come faccio ad evolvere?

Ecco perché, in questo senso, la fotografia diventa un mezzo potentissimo: perché fa vedere, non puoi ignorare – e se tu vedi, tu ricordi.

Se tu hai visto fin dall'infanzia l'uomo che girava per il kampung in motorino e cuoceva il sate sul retro del motore con un mini fornelletto e poi non lo vedi più per anni e anni, tu lo dimentichi. Poi accade che io ne trovo uno a Pulau Sayak, a Kedah, e lo fotografo e a chi lo vede vengono le lacrime agli occhi, e si ricorda quando da bambino era consuetudine comprare il sate in questo modo, prima di andare a scuola, quaranta, cinquanta anni fa. Adesso non se ne vedono più che fanno questo lavoro.

Eppure, se si cerca con passione – come quando da bambino, al mare, cercavo i granchi piccoli nelle fessure della scogliera, ore e ore – si può ancora provare a raccontare la vecchia Malesia, prima che tuto scompaia.

Salvando nella memoria, come in un museo del cuore, un museo vivo, fatto di sangue e sudore, pelle e parole.

 

Ma non devo essere io a farlo, non solo io.

Questo è l'onore e onere di ognuno di voi, di ogni malesiano, non tanto per voi stessi che lo avete vissuto e lo portate nel cuore, anche se iniziate a dimenticarlo, ma è per i vostri figli, e i figli dei figli,che un giorno non potranno più godere del dolce dondolio della buai.

 

Queste fotografie sono per voi.

In primis, lei! Makcik kampung 100%, fiera e spavalda, capace di afferrare con le mani nel fango il pesce gatto.

Queste sono le tradizioni, l'Adat, un pesce gatto che non riuscite più a vedere, nascosto dall'acqua torbida e salmastra della modernità che rende tutto omogeno. Voi dovete avere il coraggio di entrare nel fango e ficcare le mani nell'acqua per cercare di afferrare quel pesce che sfugge, viscido, ma che è il vostro nutrimento.

Lei è la vera Malesia.

E queste foto che verranno sono il mio dono per voi.

 

Per adesso vi lascio con alcune tavole di Lat che ben descrivono questo sentimento, con il suo meraviglioso “Kampung Boy”.

1. Così è iniziata la mia vita sotto la protezione della mia cara madre.
2. La mamma è quella che si prende cura delle mie necessità. Ogni giorno mi culava.
3. Nutriva con porridge. 

Sapevo che quando mia madre mi cercava, non era per il cibo, era sicuramente per coccolare mia sorella minore. Sì, quella volta, abbiamo un'altra nuova arrivata in famiglia, Maimunah. Sono un fratello ora.

Ricordo ancora cosa ordinò Opah, “Ascolta qui! Non essere arrogante laggiù. Dovremmo essere umili... Ricorda sempre Dio... Ancora – Non dimenticare le persone che vivono in questo villaggio.”

Canzone consigliata: Sudirman “Kanali Malaysia, Cintai Malaysia”


LAT: “Seri Lat: Kampung Boy” (KPG, 2002)

Ivor H. N. Evans: “Studies in Religion, Folk-lore & Custom in British North Borneo & the Malay Peninsula.” (Frank Cass Publishers, 1970)

Alwi Bin Sheikh al-Hady: “Malay Customs and Traditions.” (Eastern Universities Press Ltd., Singapore, 1962)

Abdul Latip Abu Bakar: “Adat Melayu Serumpun” (UM Press, 2001)

 

Kampung Canggung. Kelantan, 21 July 2018

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