Numero 200

Steve McCurry. “Giovane profuga afghana a Peshawar”.  Pakistan, 2002

 

Siamo giunti ad un nuovo traguardo, ovvero quello dei 200 articoli postati.

Ho pensato molto a come celebrarlo, senza ripetere i ringraziamenti ovvi per tutti voi che seguite il mio blog dagli inizi – e siamo vicini anche al prima anno dalla sua nascita, il prossimo marzo.

Non vorrei che ogni centinaia raggiunta ci fosse un ringraziamento a parole, che poi vanno anche svuotandosi di significato.

Del resto il Blog è come un diario privato, su cui scrivere, abbozzare, tratteggiare, senza limiti di espressione.

Era nato come un blog di fotografia, perché è la mia passione più grande, ma poi è diventato un diario di tutto ciò che amo.

E, come ho scritto spesso, la mia prima grande passione fu il disegno.

Si può dire quasi che sono nato con la matita in mano. Poi l'ho accantonato, fino a non disegnare più. Dai vent'anni in poi.

L'occhio che disegnava su fogli bianchi è diventato l'occhio che fotografa.

 

Così come fu per la scrittura. Ormai mi ero rassegnato al fatto che non avrei mai più scritto come da giovane. Poi sono venuti i miei libri, gli articoli per i siti d'informazione e in fine questo blog. A volte, quasi in modo ironico, mi viene da pensare che adesso sia più uno scrittore che un fotografo.

Ma il disegno invece no. Ho provato a volte, ma la mano è andata.

Qualche giorno fa parlavo con una mia amica di questo, convinta che chi sapeva disegnare in passato avrebbe potuto farlo in qualsiasi momento, ancora e con la stessa bravura. Ma niente di più sbagliato.

Anche l'occhio, se non si fotografa continuamente, perde agilità e composizione. Figuriamoci la mano, dopo decenni d'inattività.

 

Per questo motivo credo che questo mio omaggio a tutti voi abbia un valore particolare, e più intenso di un semplice grazie.

Mi sembra un bel modo di varcare la soglia dei 200 articoli.

Unire il disegno alla fotografia, che penso sia anche per voi un amore grande.

Ho scelto perciò questo ritratto di McCurry: la giovane profuga afghana a Peshawar, in Pakistan, del 2002, perché – come sanno molti dei miei studenti di fotografia – è uno dei ritratti che più amo del grande fotografo statunitense, e fu uno dei primissimi che ammirai quando cominciavo a soffiare sulla brace del fuoco della fotografia.

Lo so, non è niente di eccezionale, e mi fa anche rabbia a guardarlo, perché so che un tempo lo avrei realizzato molto meglio.

Ma così va la vita. Alla fine mi sono anche divertito a seppiarlo a matita.

 

È un disegno nato per questo blog e credo sia un buon numero 200, e soprattutto il mio modo personale per ringraziarvi.

Adesso ho altri 100 articoli per pensare al prossimo dono.

 

 


English version

 

Comments

  1. Wow, 200 articoli, congratulazioni! Credo che questo periodo di inattività parziale dovuta all'emergenza sanitaria abbia lasciato spazio per far riemergere una tua passione e un tuo talento antico. È interessante questo passaggio dal disegno alla fotografia come forma espressiva, lasciare la prima in standby e magari riscoprire che oggi, una non esclude l'altra. Rimangono in attesa di altri tuoi disegni! ;) Bravo Stef!

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    1. Grazie mille Adriana, spero di essere sempre all'altezza 😊🙏

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