“Non c'è niente da scrivere.
Tutto ciò che fai è sederti a una macchina
da scrivere e sanguinare.”
(Ernest Hemingway)
Il 20 marzo di questo anno ho pubblicato il primo articolo, inaugurando
il mio blog, per fronteggaier la solitudine e la reclusione dovuta al lockdown
da Covid-19.
Sono trascorsi tre mesi e questo è il post numero 100, con quasi 20,000
visualizzazioni.
È iniziato tutto come cura per non impazzire senza poter uscire e
fotografare, dandomi l'obiettivo di scrivere un articolo al giorno.
Non è facile, soprattutto per cercare di mantenere la qualità alta. Ma le sfide più sono complicate più sono stimolanti.
Per questo io voglio solamente ringraziarvi. Perché con il vostro supporto e i commenti mi avete fatto capire che quello che stavo facendo era di vostro gradimento.
Del resto se io scrivessi unicamente per me stesso non pubblicherei in
un blog.
Bisogna essere sinceri. Io scrivo e fotografo affinché gli altri ne possano godere.
Puglia. ITALIA – Aprile 1991 |
Io ho sempre creduto che quando le idee arrivano alla mente bisogna
scriverle subito: quante volte nel letto la notte mi sono detto che le avrei
scritte al mattino dopo, per pigrizia di alzarmi, e poi la mattina le avevo
dimenticate nella loro forma originaria.
All'epoca pensavo che avrei scritto per tutta la vita. Ma a 17 anni si
credono tante cose.
Alla fine sono felice di aver recuperato in parte il piacere della
scrittura; continuo a preferire ciò che vedo, ma questo blog è come un altro
figlio per me. I miei libri sono stati figli difficili da partorire ma che poi
sono andati avanti da soli, sulle loro gambe.
Il blog è un figlio a cui bisogna dare cure ogni giorno, come l'acqua per un fiore. E se molte persone trovano questo fiore colorato, profumato, bello da vedere e raccogliere, allora: grazie!
Ci vediamo al numero 200...
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