Sulle Nuvole

“Le nuvole fluttuano nella mia vita, non più per portare la pioggia o inaugurare la tempesta, 
ma per aggiungere colore al mio cielo al tramonto.” 
(Rabindranath Tagore) 

 

Penang. MALAYSIA – 22 May 2019
Penang. MALESIA – 22 Maggio 2019

Il cielo è un inganno.

Il cielo non esiste.

È solo una macchia di colore che possiamo vedere ma non toccare.

“Toccare il cielo con un dito” si dice solo nei momenti di esaltazione perché è da esaltati o sognatori pensare di toccare ciò che non ha sostanza.

 

Se nella notte non ci fossero le stelle non sapremmo neanche che cosa è il cielo.

Sta solo lassù a ricordarci che il nostro luogo è la terra.

 

Le nuvole anche sono un'illusione. Sono solo vapore ma hanno una forma.

Mille forme.

Illudono come Nefele, ninfea creata da Zeus dalle nubi per provare la fedeltà di Era, obbligata alla violenza da Issione affinché Era fosse creduta da Zeus.

 

Povere nuvole, disprezzate da Aristofane che, per umiliare Socrate, le paragonava alla filosofia – inutile vapore astratto che rende gli uomini lontani dalla vita reale.

Eppure le nuvole sono ancora sopra i nostri occhi, con le loro lente migrazioni.

Mi hanno sempre fatto pensare alle vite dei migranti.

Centinaia di persone che ogni giorno incontriamo per le nostra città, nello spazio e nel tempo del nostro sguardo sul cielo, in quella porzione tra i tetti.

Senza sapere da dove provengono e dove le porta il vento.

Le conosciamo per quel lungo attimo che attraversa il nostro frammento di cielo.


ROME – 17 October 2020
ROMA – 17 Ottobre 2020


Mutano, la forma e il colore.

Bianche come panna o minacciose di nero.

Vapore inconsistente capace però di nascondere il sole e proiettare ombre sul suolo.

Sono misteriose le ombre delle nubi.

Anche ciò che sembra una piuma o un sogno riesce a scavare ombre gigantesche; ciò che neanche il cielo può, poiché il cielo è un inganno, è solo colore.

 

Chi non ha ombra non esiste.

 

Le nuvole sono le nostre speranze, i sogni, i nostri timori.

Questa è la loro densità.

Ciò che le rende capaci di creare ombre.

Non possiamo arpionarle e incatenarle alla terra, come mongolfiere immobili con corde tese e annodate.

Le nubi non si acquietano mai.

Noi possiamo solo pensarle, decidere se essere la forma dei nostri desideri o delle angosce.

La nostra filosofia o il nostro vuoto.

 

Oppure le nuvole non si curano per niente di noi.

Sono della stessa sostanza illusoria del cielo.

Forse sono proprio poesie scritte dal cielo che si sogna per convincersi di esistere.

 

Sì, forse le nubi sono poesie.

E come ogni poesia esse sono inutili, dolorose

e necessarie.

 

Come le nostre esistenze.

 


Kedah. MALESIA – 20 Ottobre 2019
 

“Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.” 
(Ferdinando Pessoa) 



 

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