“Tutto quello che si può immaginare è reale.” (Pablo Picasso)
Sungai Dua, Penang. Malaysia, 29 August 2019 |
L'Opera cinese è visivamente interessante, grazie agli abiti tradizionali sontuosi e al trasformismo degli attori. Questo è ciò che accade davanti, sul palco, durante l'ultimo giorno del festival taoista Hungry Ghost, per intrattenere il pubblico in attesa del grande fuoco. Poi il sipario è calato per intervallare gli atti e io sono andato a vedere dietro, e con grande piacere ho accettato l'invito della compagnia teatrale ad entrare nel backstage.
Piccolo e affollato, ma come entrare dentro un mondo parallelo, magico; io non so neanche il nome della compagnia perché nessuno di loro parlava inglese o malesiano, solo sorrisi e accenni con la testa. Ho iniziato a fare foto, respirare, guardare e piano piano a scomparire, fino a che dopo un'ora loro non si sono più accorti che io ero là.
Sono anche andato via senza che nessuno mi ha salutato, veramente come un'ombra, ma ho portato a casa delle foto che penso siano molto belle, e – questa volta – è difficile esprimere a parole quello che io ho provato.
Il termine che mi viene in mente prima di tutto è il circo: la stessa sensazione di vita in gruppo, in continuo spostamento, una vita dedicata all'arte con mezzi poveri, vestiti belli ma usati mille volte, passione e routine.
Mozziconi di sigarette sul suolo di legno, specchi sporchi per truccarsi, un altare piccolo per le preghiere, spogliarsi davanti agli altri senza nessun pudore perché lo si è fatto mille volte e sono come una famiglia, facce stanche, temperamenti più vanitosi e bizzarri, e colori... tanti colori.
Difficile esprimere a parole, io spero che le fotografie descrivano meglio la sensazione di vivere veramente in un “mondo parallelo.”
Dedicato a chi vive per l'arte, anche nei piccoli teatri lungo le strade, dipingendo sogni su specchi sporchi.
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