YôGô Trenô a 4 anni. Sempre un treno in mano (a Roma Piazza San Pietro) |
Roma offre sempre l'opportunità di incontrare persone interessanti.
Un mese fa, ho conosciuto, durante un evento alla Stazione Termini di
Roma, un compositore giapponese, YôGô
Trenô.
Durante la cena abbiamo iniziato a parlare della sua storia e della sua
visione della musica, colpito dalla stranezza del suo nome.
Lui mi ha rivelato il suo immenso amore per i treni, quasi a livello di
feticismo sonoro: è in grado di distinguere i tipi dei treni dal loro suono,
così come quelli giapponesi da quelli cinesi.
Registra questi suoni, li campiona e ne fa musica elettronica.
Il treno è stato sempre il mio mezzo di trasporto preferito, sin dai
tempi dei viaggi in Europa durante l'estate, quando ero un ragazzo, con i miei
due migliori amici: i famosi InterRail, con cui centinaia di giovani studenti
giravano tutta l'Europa per due mesi a prezzi scontatissimi.
Poi negli ultimi anni della mia vita, in Malesia, ho iniziato a volare
quasi a ritmo mensile, senza provare più quel nervoso che avevo all’inizio.
Ma il treno rimane il più affascinante, con le sue fotografie che
scorrono veloci di paesaggi come linee colorate di bellezza.
Perciò mi ha incuriosito conoscere meglio YôGô Trenô.
Le menti dei giapponesi, per me, rimangano misteriose e a volte
incomprensibili, ma ciò che lo rende ancora di più incredibile è la “romanità”
che lo ha ormai contaminato.
Comunque tutto ciò che produce arte merita di essere ascoltato.
Ognuno di noi può essere una fonte d'ispirazione.
Stazione Termini . ROMA, Maggio 2020 |
Benvenuto caro YôGô Trenô. Innanzitutto raccontami un po' di te. Dove sei nato e come è stata la tua vita prima di arrivare in Italia.
Grazie per avermi dato questa occasione. Sono YôGô Trenô, un
compositore / musicista giapponese di musica dei treni. Sono cresciuto in
Giappone, ma sono nato a Roma, perciò era da tanto tempo che volevo venire in
Italia.
Ho studiato armonia, contrappunto, e composizione di musica classica.
Dieci anni fa ci fu un grande terremoto, uno tsunami e un terribile
incidente nucleare. All'epoca lavoravo come compositore di musica Jpop. Secondo
me, quel grande incidente nucleare è stato causato dalla sbagliata gestione
economica del Giappone. Ho pensato che dovevo smettere di comporre solo per
questa economia che io ritengo sbagliata. Ho pensato che dovevo e volevo vivere
in modo sincero, coerente con me stesso; ho deciso quindi di venire in Italia,
anche per cercare la mia origine.
Quando è nato l'amore per la musica e quali sono stati i tuoi
studi?
Quando ero adolescente ero appassionato di musica classica, pop, techno, Johannes Brahms, Yellow Magic Orchestra, Ken Ishii, ecc.
Raccontami della tua passione per i treni...
Tutto è iniziato molti anni fa, quando ero piccolo: la mia passione più
grande era il treno, che può sconfiggere la natura, la neve fitta, la bomba
d'acqua...
Durante la seconda guerra mondiale, la metro di Osaka ha salvato tanta
gente dal bombardamento. Il treno era un supereroe.
La prima volta che ci siamo conosciuti mi hai detto che tu sei in grado di riconoscere dal suono se un treno è italiano o giapponese, o cinese. Questa cosa mi ha profondamente affascinato. Spiegami...
Io penso che “come si sentono i suoni” è diverso in ogni cultura. Per esempio, quando io sento l'annuncio della stazione che dice “Attenzione: treno IN ARRIVO al binario 4”, penso sempre a Inari, che è un tipo di sushi.
Ritornando seri, quando ascolto il rumore del motore del treno, mi
ricordo lo Shō è lo strumento a fiato della musica tradizionale giapponese.
Se un compositore indiano ascoltasse quel suono, lui lo sentirebbe come
il drone-bordone della musica tradizionale indiana. Se un compositore italiano
ascoltasse quel suono, ci sentirebbe la zampogna della musica tradizionale
italiana. Io sono un musicista nato a Roma e sono cresciuto in Giappone, per me
questo suono è così, secondo te come è?
Voglio comporre la musica pensando a questo.
Un'altra cosa che mia completamente affascinato è quando mi hai
raccontato che il suono dei treni della tua città ti ricordano la ninna-nanna
che ti cantava tua nonna da bambino. Come?
In senso stretto, mi ricorda un libro illustrato che mia nonna mi ha letto tante volte: il titolo è “Choo – Il motore in fuga” scritto e illustrato da Virginia Lee Burton.
Questa storia mi ha instillato il desiderio della terra lontana, le
sfide, la solitudine e così via
Dimmi quali sono stati i tuoi progetti a Roma e dove hai suonato.
Sempre al Pigneto, principalmente al Fanfulla.
A cosa stai lavorando adesso e quale è il sogno che vorresti realizzare
a livello artistico? Anche in un futuro non prossimo.
Il mio lavoro è ancora legato al Giappone, dal quale ricevo le partiture. Faccio l'arrangiamento, correggo, elaboro i dati Midi e scrivo la descrizione: “Alla battuta 123, ho cambiato da Do a Re#. Perché la regola dell'armonia vieta questo movimento, ecc.”
E poi mando tutto in Giappone. A livello artistico circa un anno fa ho
cominciato un nuovo progetto che si chiama “Binario 1 est” con un caro amico
Zhang Li. Lui è un videomaker cinese, e abita anche lui a Roma. Io faccio la
musica e Li fa il video.
Mi sento che c'è un grande potenziale in questo progetto di transculturali.
Ultima domanda più leggera. Cosa ti piace di più di Roma e cosa,
invece ti manca di più del Giappone?
Io amo il caos di Roma. Mi piace ascoltare “Annuncio ritardo”.
Mi sento libero e rilassato. Quando torno in Giappone, tutti i
programmi vanno secondo le previsioni. I treni si muovono all'ora fissata.
Sento la nostalgia dell’”Annuncio ritardo”.
Mi manca poter mangiare l'Inari sushi!
Stazione Termini. ROMA, Maggio 2020 |
YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=u6IOee19TKE
Soundcloud: https://soundcloud.com/yogo-treno
Official Website: https://yogotreno.wixsite.com/yogo-treno
https://it.wikipedia.org/wiki/Inarizushi
https://it.wikipedia.org/wiki/Sho_(strumento_musicale)
https://www.youtube.com/watch?v=v6fRevdXaK48
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