Scuola di villaggio. Ragazzini giavanesi e insegnante. 1930 circa |
Continuiamo questo excursus tra le protagoniste mai troppo ricordate o celebrate che sono state fondamentali nel progresso della condizione femminile in Indonesia. Questa volta ponendo l'accento anche sull'impegno politico oltre che educativo.
Rasuna Said |
La prima donna è Hajjah Rangkayo Rasuna Said (14 Settembre 1910 – 2 Novembre 1965), celebrata non solo come sostenitrice dell'indipendenza indonesiana ma anche per i diritti all'istruzione e alla partecipazione alla politica delle donne.
Rasuna Said è nata a Maninjau il 14 settembre 1910 da una famiglia di
forte fede musulmana, cresciuta nella casa di suo zio perché il padre era
spesso assente per lavoro. A differenza dei suoi fratelli frequentò una scuola
religiosa. Nel 1923 divenne assistente insegnante presso la neonata Diniyah
Girls School, ma tornò nella sua città natale tre anni dopo che la scuola fu
distrutta da un terremoto. Studiò ancora per due anni in una scuola legata
all'attivismo politico e religioso assistendo ai discorsi del direttore della
scuola sul nazionalismo e l'indipendenza dell'Indonesia.
Nel 1926, Rasuna Said iniziò a frequentare l'organizzazione affiliata
ai comunisti Sarekat Rakyat (Unione del popolo), che fu sciolta a
seguito di una fallita rivolta comunista a Sumatra occidentale nel 1927. L'anno
successivo divenne membro del Partito dell'Unione Islamica, per poi aderire nel 1930 all'Unione dei
musulmani indonesiani (Persatuan Muslim Indonesia, Permi), un'organizzazione
che si fondava sull'Islam e il nazionalismo. Nel 1929, Rasuna sposò Duski
Samad, un collega insegnante e attivista politico nonostante i suoi genitori
non approvassero il matrimonio, il quale finì con il divorzio all'inizio degli
anni '30. In seguito ebbe un altro matrimonio in segreto.
Fu quando Rasuna si trasferì nel 1931 a Padang, dove il Permi aveva il
suo centro nevralgico, che Rasuna riuscì a fondare la sua prima scuola per
ragazze, spinta dalla sua forte fede islamica e dalle sue convinzioni
riformiste che alimentavano le sue convinzioni per cui le donne avevano tutto
il diritto di essere istruite. Infatti, proprio arrivata a Padang scoprì
amaramente che alle donne era proibita l'istruzione e la politica attiva.
Non a caso Permi, che era stata fondata da attivisti più giovani che
sostenevano il diritto delle donne all'educazione religiosa, contava migliaia
di donne, le quali spesso ricoprivano ruoli chiave all'interno del partito, a
differenza di altre organizzazioni islamiche.
Il 23 ottobre 1932, in una riunione pubblica della sezione femminile di
Permi a Padang Panjang, Rasuna tenne un discorso pubblico intitolato “Passi
verso l'indipendenza del popolo in una grande Indonesia” in cui condannava
duramente i decenni di colonialismo in Indonesia, affermando che nello stesso
Corano vi era scritta la condanna al colonialismo. Poche settimane dopo, in un
altro discorso a Payakumbuh davanti a mille persone, disse che la politica del
Permi vedeva l'imperialismo come un nemico e, nonostante l'avvertimento di un
funzionario, continuava a sostenere che il Corano definiva l'imperialismo il
nemico dell'Islam.
Ad ogni comizio alimentava la lotta per l'indipendenza, pertanto non
tardò ad arrivare il suo arresto, accusata di “seminare odio”, e diventando la
prima donna indonesiana ad essere accusata di un reato Speekdelict: discorso
offensivi. La sua condanna a 15 mesi di carcere divenne un megafono per la
sua popolarità, poiché ne fu data notizia in tutta la nazione, e durante il suo
processo Rasuna continuò ad esigere l'indipendenza. Fu imprigionata a Semarang,
a Giava centrale e un migliaio di persone andarono a salutarla nella sua
partenza verso la grande isola.
Rasuna fu rilasciata dal carcere nel 1934. Lavorò anche come
giornalista, scrivendo articoli che criticavano il colonialismo olandese sul
giornale del college Raya. Nel 1948 si trasferì a Medan, poi tornò a Padang
dopo l'invasione giapponese delle Indie orientali olandesi. Fu di nuovo
arrestata dai giapponesi a causa della sua appartenenza a un'organizzazione
indipendentista filo-indonesiana, per essere poi scarcerata dopo poco tempo
poiché le autorità temevano di causare malcontento pubblico. Nel 1943 si unì
alla forza di volontari militari Giyu Gun, fortemente nazionalista, che era
stata fondata dai giapponesi a Sumatra, contribuendo a fondare la sezione
femminile, Hahanokai.
Dopo la proclamazione dell'indipendenza dell'Indonesia il 17 agosto 1945,
Rasuna lavorò con organizzazioni pro-repubblicane e nel 1947 come membro
anziano e capo della sezione femminile del Fronte di Difesa Nazionale (Fron
Pertahanan Nasional). Rasuna era anche membro del Consiglio di rappresentanza
di Sumatra (Dewan Perwakilan Sumatra) e nel luglio 1947 divenne membro del
Comitato nazionale indonesiano centrale (KNIP), la legislatura provvisoria. Nel
1950 divenne membro del Consiglio di Rappresentanza del Popolo Provvisorio e
nel 1959 fu nominata membro del Consiglio consultivo nazionale indonesiano
(Dewan Pertimbangan Agung), carica che ha ricoperto fino alla sua morte a
Giacarta il 2 novembre del 1965 per un cancro al seno.
Il 13 novembre 1974 è stata dichiarata Eroe Nazionale dell'Indonesia
per i suoi servizi alla lotta per l'indipendenza dal presidente Suharto, solo
la nona donna a cui è stato concesso questo onore.
Jalan H.R. Rasuna Said, una delle principali arterie di Giacarta,
prende il suo nome.
È sepolta nel cimitero degli eroi di Kalibata nel sud di Giacarta.
Cut Nyak Dhien |
Per ultima, arriviamo a Cut Nyak Dhien o Tjoet Nja' Dhien (Lampadang 1848 – Sumedang 6 novembre 1908), una delle leader delle forze di guerriglia acehnesi durante la guerra di Aceh, una tra le più cruenti battaglie che hanno insanguinato l'Indonesia: il conflitto che si svolse tre il 1873 e il 1904 nel nord di Sumatra tra i Paesi Bassi e il Sultanato di Aceh. La sconfitta del sultanato permise agli olandesi di completare la conquista dell'intera Sumatra nonché dei territori che formano l'odierna Indonesia.
Cut Nyak Dhien nacque in una famiglia aristocratica musulmana ad Aceh
Besar nel VI distretto di mukim nel 1848. Suo padre, Teuku Nanta Setia, era un
membro della classe aristocratica regnante Ulèë Balang a VI mukim, e anche sua madre
proveniva da una famiglia aristocratica. Celebre per la sua bellezza fu corteggiata
da molti uomini fino a quando i suoi genitori non organizzarono il suo
matrimonio con Teuku Cek Ibrahim Lamnga, figlio di una famiglia aristocratica,
quando aveva dodici anni.
Il 26 marzo 1873, gli olandesi dichiararono guerra ad Aceh. Durante la
prima spedizione di Aceh, Aceh era governata da Panglima Polem e dal sultano
Alauddin Mahmud Syah II. L'esercito olandese inviò 3.000 soldati guidati da
Johan Harmen Rudolf Köhler per prendere il palazzo del Sultano ma, grazie agli
aiuti militari dall'Italia e dal Regno Unito i quali potenziarono l'esercito di
Aceh incrementandolo da 10.000 a 100.000 soldati, le forze olandesi furono
respinte con successo e Köhler morì in azione.
Nel novembre 1873, durante la seconda spedizione ad Aceh, gli olandesi
catturarono con successo VI mukim nel 1873, seguito dal Palazzo del Sultano nel
1874. Nel 1875, Cut Nyak Dhien e il suo bambino, insieme ad altre madri, furono
evacuati in un luogo più sicuro mentre suo marito Ibrahim Lamnga era in
battaglia, dove morì in azione a Gle Tarum il 29 giugno 1878. Questo alimentò
l'odio di Cut Nyak Dhien verso gli olandesi a cui giurò vendetta.
Qualche tempo dopo la morte di suo marito, un eroe acehnese Teuku Umar le
propose di sposarlo. Sebbene all'inizio lo respinse, accettò la sua proposta
quando Umar le permise di combattere e si sposarono nel 1880. Teuku Umar e Cut
Nyak Dhien ebbero una figlia di nome Cut Gambang che Dhien portò con sé anche
in battaglia per non interrompere la sua vendetta.
Teuku Umar e Dhien continuarono a resistere agli olandesi fino a quando
questi ultimi non inviarono la Maréchaussée: la temibile truppa che
uccise moltissimi Acehnesi.
Il generale olandese Johannes Benedictus van Heutsz approfittò della
condizione inviando una spia ad Aceh. Teuku Umar fu ucciso durante la battaglia
quando gli olandesi lanciarono un attacco a sorpresa contro di lui a Meulaboh.
Si narra che quando la loro figlia Cut Gambang pianse per la sua morte, Cut Nyak Dhien le diede uno schiaffo per poi
abbracciarla e dirle: “Come donne Acehnesi, non possiamo piangere per coloro
che sono stati martirizzati”.
Dopo la morte del marito, Cut Nyak Dhien ha continuato a resistere agli
olandesi con il suo piccolo esercito fino alla sua distruzione nel 1901.
Inoltre, Cut Nyak Dhien soffriva di miopia e artrite. Il numero delle sue
truppe continuava a diminuire e soffrivano per la mancanza di rifornimenti.
Uno dei suoi uomini, Pang Laot, fece la spia agli olandesi rivelando
l'ubicazione del suo quartier generale a Beutong Le Sageu e là l'attaccarono,
cogliendo di sorpresa Dhien e le sue truppe. Nonostante contrattaccasse
disperatamente, Dhien fu catturata, ma sua figlia Cut Gambang riuscì a fuggire
e continuò la resistenza.
Dhien fu condotta a Banda Aceh dove la sua miopia e artrite
migliorarono. Fu mandata in esilio a Sumedang, Giava occidentale, perché gli
olandesi temevano che avrebbe mobilitato la resistenza del popolo di Aceh.
Il 2 maggio 1964 è stata proclamata postuma Eroe Nazionale dal
presidente Sukarno.
L'aeroporto Cut Nyak Dhien di Nagan Raya Regency, in Aceh, prende il
suo nome.
In memoria di queste grandi donne e affinché non vengano dimenticate.
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