Eutaniasi di un amore




I – Dolce il canto del tuo viso
caldo e mesto
l'universo tuo iridato
ed io svanisco
dolcemente
al suono della tua voce
e mi stupisco
abbandonato
senza l'ombra tua vicino.


II – Io non vivo io non muoio
sospeso nel riflesso tuo
abbagliante
dimentico gli Eterni
Inverni
della mia mente
e mi dirigo verso la Luce
che il tuo ansimare emana
e in questa icessante corsa
l'anima mia ritorna umana.


III – L'uomo ha gettato un seme di Rosa
tra le ortiche e con la semplicità
di chi muore
questo ha chiamato Amore.
Ma in altri campi cresce
l'inesauribile fiore
ed io non ho che graffi
sulla dura superficie
delle mie mani
e sangue ho perso ieri
e sangue perderò domani.


IV – Nascondermi vorrei
nel tuo cuore di vecchia fanciulla
per assaporare gli astri che si moltiplicano in te.


V – Ti sogno nella notte
passeggiante con un Io che non conosco
e tu ci parli spensierata
ma Lui non dà le mie risposte.
Mi agito, allora, e tento di destarmi
per ristabilire l'equilibrio
di uno specchio che non mi riflette.


VI – Vedo in un vecchio fiore
scomporsi il viso tuo
profumante di poesia
ma ogni petalo è chiuso
ed io illuso tento
spogliare il tuo universo
ma a stento riesco
a vedere le spine
che rivestono il tuo collo
e folle io lo bacio
lasciando per lo spazio
una scia di sangue innamorato.


VII – Non vedi la mia ombra
alzarsi verso Venere e Mercurio,
non vedi il mio alito
divenire cenere sfiorato dallla luce,
non vedi la mia mano
tremare come un fiume abbandonato
e l'occhio fuggire timoroso
verso abissi di vergogna?
Non ti accorgi che io sono malato?


VIII – Io non vivo io non muoio
negli angoli di muro
accantonato
pensando al Prisma
dei miei occhi
che riflette la tua Luce.


IX – Ho guardato nello specchio
le viscere del mio sentimento
rose dai vermi del silenziosi
e come un idiota solitario
ho vergato il mio triste testamento:
ma forse non è poi truce questo mio calvario
“Vecchio giullare, issa il sipario!”


X – “Come i cani, io sento il bisogno dell'infinito...” *
Ultima pietra della decisiva Piramide
Nono tentacolo della Piovra dell'Amore
Ottavo giorno del Nuovo Calendario
Settima corda di Viola Sensuale
Sesta linea di Pentagramma delicato
Quinta stagione di un Anno senza ombre
Quarto numero oltre la Perfezione
Terza ala di fantastico Uccello
Doppio Assoluto
Unica oltre il Nulla.
“Come i cani, io sento il bisogno dell'infinito...”


XI – Terrestre è la mia natura
ma innaturale il mio ansimare.
Innamorata è la mia paura
e spaventosa è la mia voglia di amare.


XII – In un mondo di sogni
ho creato il tuo viso
simile al mio
e con un soffio di vita
ho eguagliato Dio.


XIII – Se la notte perdesse le sue stelle
io avrei sempre il mio sogno
ad illuminare il cammino
che inevitabilmente porta a te.


XIV – Su me ho l'occhio dell'albero
e le labbra del cespuglio
ed io le amo.
L'occhio tuo è di corteccia
e le labbra sono bacche rosse
tra le foglie del viso.
Come i tuoi rami, alti,
il tuo sguardo
verso un cielo ellittico
di clorofilla.
Amo i ruscelli senza tempo
che i folli chiamano
stupidamente
capelli.
Canto i singhiozzi
dei gufi celati nell'intrico profumato
delle tue carni
e se le nubi oscurano il tuo cielo
allora crea con me il vento
che le spazzerà
verso altri cieli.


XV – Non importa
cosa penseranno di me gli sciacalli,
non gli concederò mai il mio insuccesso
la mia totale disfatta.
Solo mio
sarà il piacere
di udire l'ultimo respiro
di un sentimento nato muto.
Non ha tomba né cimitero
l'Eutanasia del mio Amore –
Non ha pretese l'umile giullare.


XVI – Ecco l'ultima voce
di un tramonto senza alba
che lacrime non rivendica.
A te il Potere
di creare un nuovo giorno.



28 – Settembre 1992


* Lautréamont: “I Canti di Maldoror”



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