Tor Bella Monaca


“Devi avere il caos dentro di te per dare alla luce una stella danzante.”
(Friedrich Nietzsche)


Tor Bella Monaca. Roma, 22 Maggio 2021


Ci sono alcuni luoghi di Roma carichi di pregiudizi e suggestione, come Tor Bella Monaca o San Basilio (vicino casa mia).

Sono zone segnate in nero, con storie di spaccio di droga e criminalità.


Sembra che non esista altro che questo. Mi ricorda quando a Giacarta o a Dhaka i miei amici mi consigliavano di non andare negli slum che erano pericolosi.

Ma se uno riesce a resettare il cervello, pulire ogni pensiero pregresso, con occhi sgombri da un bombardamento di immagini negative a cui siamo assuefatti, può vedere che – in fondo – sono luoghi come altri, con la loro bellezza.










Dove una signora dona dei soldi ad un gruppo di writers tatuati per ricompensarli della loro fatica nel dare colore alle mura grigie; giostre con i bambini, donne anziane che hanno combattono il degrado collezionando oltre duemila libri in casa; nonni che bonificano la terra brulla per farci un orto.



     
Maria Grazia e parte della sua grande libreria



      
Agostino e il suo orto


Nobody denies that there is degradation, but that is present in every place in Rome and in the world. What we need to remember is that the eyes look at things according to what we have stuffed into the brain.

Che ci sia il degrado nessuno le nega, ma quello è presente in ogni luogo di Roma e del mondo. Quello che dobbiamo ricordare è che gli occhi guardano le cose in accordo a ciò che abbiamo ficcato nel cervello. A volte, sarebbe meglio spegnere tutto e camminare come occhi puri che vedono tutto per la prima volta.

 

Grazie a Fabio Moscatelli per avermi dato questa possibilità.


Gioele

 



Da Wikipedia:

La zona prende il nome da una torre, citata per la prima volta in un documento del 1317 e di proprietà di un tal “Pietro Monaca”; da un altro membro della famiglia prende il nome di “torre di Paolo Monaco”. Nel XVI secolo è in possesso della basilica di Santa Maria Maggiore e il nome si è mutato in “torre Pala monacha”, mentre nel secolo successivo sono attestati “Torre Bella Monica” o “Torre Belle Monache”. Da questa trasformazione trasse origine la leggenda di una sosta di santa Rita da Cascia, durante il suo viaggio a Roma per il giubileo del 1450.
Nel 1869 la tenuta passò in proprietà della famiglia Borghese e venne riunita con quella di Torrenova. Nel 1923 la tenuta venne ceduta al conte Romolo Vaselli, che inglobò l'antica torre in una villa privata.
La borgata sorse tra gli anni venti e trenta del XX secolo, in seguito all'immigrazione dalla provincia e dalle regioni meridionali d'Italia e per il trasferimento in zone periferiche degli abitanti del centro storico dopo i numerosi sventramenti. Inizialmente i poli di attrazione principale erano costituiti dalla fabbrica della “Breda” (particolarmente attiva durante la seconda guerra mondiale) e dalla stazione del dazio presso “Castello di Torrenova”. Le grandi proprietà fondiarie esistenti furono frazionate e nacquero le prime case con orti in sostituzione delle baracche.

Nel 1934 l'insediamento venne ufficialmente riconosciuto. Con il piano regolatore del 1962 viene dichiarata “zona di espansione”. In seguito viene redatto il piano particolareggiato (piano di zona “Tor Bella Monaca”), mentre alcune delle aree soggette a tutela ambientale hanno subito interventi di abusivismo edilizio in seguito regolarizzati nel 1978 dal comune con una apposita variante urbanistica (piano di zona 22). Lo sviluppo è stato attuato con piani di edilizia economica e popolare negli anni ottanta: in particolare le "torri" a quindici piani, individuate con le lettere M o R seguite da un numero. La mancanza di servizi e opere pubbliche collegati a queste realizzazioni edilizie ha determinato una situazione di degrado e di infiltrazioni della criminalità organizzata. Sono stati fatti interventi di risanamento e valorizzazione a partire dagli anni novanta ("Programma di recupero urbano di Tor Bella Monaca").

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