La Mia Malesia

“Pergi ke hulu menjala ikan       
    Belayar sampan ke Tanjung Jati
Masa lalu jangan ditangiskan
    Masa depan jangan ditakuti”
(Pantun berkait)

“Parti a monte a pescare
    Naviga fino a Tanjung jati
Non piangere il passato
    Non preoccuparti per il futuro”
(Poema antico)


Malesia, la mia Malesia, il luogo in cui ho vissuto più a lungo dopo Roma.

Io l'ho visitata per ben tre volte, in crescendo; la prima volta nel 2016, per una settimana, poi la seconda volta nel 2017 per un mese, ed infine per un anno e mezzo dal 2018 a Novembre del 2019.

Io ho il pessimo difetto di affezionarmi troppo alle persone, alle cose e ai luoghi. Sono metodico ai limiti dell'ossessione, mi piace avere una routine che va dagli oggetti che uso alle strade che percorro. In psicologia si dice che per contenere il caos interiore occorre l'ordine fuori di noi.

E sono profondamente mimetico, come un camaleonte se mi metti sul verde divento verde e rosso sul rosso.

Quando frequentavo la comunità filippina a Roma ero uno di loro, così è stato per i molti anni che ho visitato Giacarta dove ero Kang Stef, un fratello indonesiano, e lo stesso per i bangladesi.

In Malesia io ero pakcik Stef, il modo affettuoso per chiamare le persone anziane nei villaggi, di gran lunga preferito a Tuan, come si appella in modo molto formale un uomo adulto, ma Tuan è anche come è chiamato Dio, perciò io che amo volare basso  ho sempre preferito essere chiamato pakcik.

La Malesia è stato il paese in cui ho fatto più workshop di fotografia, molti più che in Italia, sin dalla prima volta nel 2016. quello è stato uno dei workshop con il numero più alto di partecipanti nel complesso Media Karangkraf a Shah Alam, il gruppo editoriale che raccoglie in Malesia il maggior numero di riviste, quotidiani e gruppi editoriali, grazie alla mia conoscenza con l'allora Boss della divisione editoriale Puan Sri Diah Shaharuddin, una delle mie migliori amiche, con cui ho condiviso in questi anni molti workshop insieme di scrittura e fotografia.

Ed è proprio grazie a queste lezioni che ho conosciuto quelle che diventeranno poi le mie migliore amiche, ed ex studenti. Ed è stato anche il modo per arrivare, nel 2018, a vivere dentro l'Universiti Sains Malaysia a Penang, una delle università più famose e prestigiose della Malesia per tenere lezioni sulla fotografia e realizzare il libro fotografico per l'anniversario dei 50 anni dell'università, con la casa editrice Penerbit USM, diretta adesso da Puan Awatif Ahmad, un'altra delle persone più care in assoluto che ho là. Anzi, è grazie a lei se sono potuto entrare nell'università; da quando ci siamo conosciuti nel 2016 alla Fiera del Libro di Francoforte, il nostro amore per i libri e per le tradizioni della Malesia hanno avverato il sogno di realizzare il libro più importante di USM. Ancora ricordo l'emozione e l'imbarazzo quando a presentare il libro ufficialmente è venuto il Re di Perlis, che è il Chancellor dell'università. Non capita tutti i giorni di parlare con un Re.

Avrei immaginato, e così doveva essere, di continuare a vivere là, e ancora molte delle mie cose sono a Penang. Fa male, tanto.

Perciò sono fuggito a Dhaka, per dimenticare il dolore di essere stato strappato da quella che era la mia seconda casa.

Ormai non ricordo più quale è la mia casa e la mia terra.

Io avevo, e tuttora ho, un progetto per un secondo libro che ripercorre le tracce del mio primo libro in Indonesia, “Kampungku Malaysia”, sulle tradizioni che stanno svanendo con il progresso.

La Malesia corre veloce.

In due anni ho comprato molti libri, ascoltato tante storie e visto con i miei occhi. Io so che questa è una profonda urgenza.

Ma non dipende da me.

Per ora io posso solamente provare a raccontare, come ho fatto per il Bangladesh, la mia Malesia. Anche se questa volta è molto più difficile. Dieci foto sono troppo poche, e ci sono stato per ben tre volte.

Molti aspetti rimarranno fuori. Ma questa è l'idea: dieci fotografie per dieci storie, e poi proverò a ficcarci dentro più foto che potrò.

Di certo, io ho amato in modo viscerale l'Indonesia, e tuttora Giacarta è una delle città che adoro di più, così come il popolo indonesiano.

Ma la Malesia è stata la mia casa.

Penang la mia isola, la mia Itaca.

Perciò, jom! Partiamo...

Da oggi inizia il viaggio

Io e Siti Nurhaliza. Penang, 12 Ottobre 2019

English version


Comments