Khon Dance. Teatro Argentina. Roma, 7 Maggio 2018

In tanti anni di fotografia con le diverse comunità migranti, e durante i miei viaggi, ho avuto la fortuna di assistere a molti spettacoli di danza tradizionale, molti dall'Indonesia, Malesia e Bangladesh, alcuni veramente spettacolari dalla Cina, le danze folk del Sud America e quelle indiane.

Però, senza dubbio, una delle esibizioni più incredibili e meravigliosi a cui ho assistito è stata quella di Khon organizzata dall'Ambasciata Thailandese a Roma, nel 2018.

Fotografare la danza a teatro è molto difficile, per la posizione in cui spesso ci troviamo, per le luci non gestite bene che disturbano i colori dei vestiti, per come i danzatori si muovono nello spazio scenico. Ma in questo caso tutto è stato perfetto, grazie alla bellissima cornice del Teatro Argentina, uno dei più belli a Roma, e per l'uso delle luci che rendevano ogni danza come un dipinto.

Io vi lascio a queste splendide immagini e buon viaggio nell'Arte classica Siamese.

In occasione dei 150 anni di relazioni diplomatiche tra Thailandia e Italia la Reale Ambasciata del Regno di Thailandia in Roma presenta “Khon – Danza Classica Siamese” eseguita dal Thailand Department of Fine Arts.

Il Khon è un dramma epico thailandese danzato con uso di maschere e basato sul “Ramakien”, il poema epico thailandese adattato al poema epico indiano Ramayana, nato nel XVI secolo.

Da Wikipedia:

Khon è una danza tradizionale tailandese che combina molte arti. Non ci sono prove precise che risalgono alla sua provenienza, ma è menzionato nella letteratura thailandese Lilit Phra Lo (1529 circa) che è stata scritta prima dell'era del re Narai Maharaj.
Le prove storiche mostrano che l'arte tailandese delle rappresentazioni teatrali deve essersi già fortemente evoluta nel 17° secolo. Nel 1687, Luigi XIV di Francia mandò un diplomatico Simon de la Loubère a registrare tutto ciò che vide nel Regno Siamese. Nel suo famoso racconto Du Royaume de Siam, La Loubère osservò attentamente il classico teatro del 17° secolo del Siam, inclusa un'epica scena di battaglia di un'esibizione di Khon, e registrò ciò che vide in dettaglio:

I siamesi hanno tre tipi di rappresentazioni teatrali: quella che chiamano Cone [khôn] è una danza di figura, al suono del violino e di alcuni altri strumenti. I ballerini sono mascherati e armati e rappresentano piuttosto un combattimento che una danza. E sebbene tutti si imbattano in movimenti elevati e posture stravaganti, non cessano continuamente di pronunciare qualche parola. La maggior parte delle loro maschere sono orribili e rappresentano mostri terrificanti o tipi di diavoli. Lo spettacolo che chiamano Lacone è un mix di poesie con Epic e Dramatic, che dura tre giorni, dalle otto del mattino alle sette di sera. Sono storie in versi, serie e cantate da numerosi attori sempre presenti o che cantano solo reciprocamente. Rabam è una doppia danza di uomini e donne, che non è marziale, ma galante... possono recitarla senza avvinghiarsi troppo, perché il loro modo di ballare è un semplice giro circolare, molto lento e senza alcun movimento; ma con molte contorsioni lente del corpo e delle braccia. "
—La Loubère, Simon (1693). The Kingdom of Siam (ed. 1986). Oxford University Press p. 49

L'origine di Khon è suggerita dall'origine della parola “Khon”. La sua origine non è nota con precisione, ma ci sono quattro possibilità. Innanzitutto, “Khon” in Benguela Kalinin appare nelle parole “kora” o “Khon” che è il nome di uno strumento musicale realizzato in pelle hindi. Il suo aspetto e la sua forma sono simili al tamburo. Era popolare e utilizzato per spettacoli tradizionali locali. Si presumeva che il kora fosse uno degli strumenti utilizzati nelle esibizioni di Khon. Nella lingua tamil “Khon” deriva dalla parola “koll” che è vicino a “goll” o “golumn” in tamil. Queste parole tamil si riferiscono al vestire o decorare il corpo dalla testa ai piedi come nell'uso dei costumi Khon. “Khon” in Iran è derivato dalle parole “zurat khan” che significa “bambola a mano” o “burattino”, utilizzato nelle esibizioni locali. Le sue canzoni erano simili all'attuale Khon.