Durga Puja a Roma, 2021


Durga Puja. Rome, October 2021
Durga Puja. Rome, Ottobre 2021

Durga Puja, conosciuta anche come Durgotsava (bengaleseদুর্গোৎসব, Festa di Durga) è una festa annuale hindu dell'Asia del sud che celebra la dea Durga. Si riferisce ai sei giorni denominati Mahalaya, Shashthi, Maha Saptami, Maha Ashtami, Maha Navami, e Bijoya Dashami. Durante questa  lunga festività, Durga viene celebrata come la salvatrice del mondo dalla minaccia del male. In alcuni casi viene celebrata per novi giorni, chiamati Navaratri.

Ma chi è Durga? Anche conosciuta come “L'Impenetrabile” o “L'Ineffabile”.


Prima di lei nessuna figura femminile ebbe la sua forza, anzi, capovolse completamente la visione della perfetta donna induista incarnata da Sita, la moglie di Rama, che è ancora il tipo ideale della donna e moglie: bella, virtuosa, pudica e fedele.

Due sono le tradizioni che narrano delle gesta di Durga.

Quella del Visnu Purana, in cui la Grande Dea fu generata dalla forza magica del dio Visnu, il quale si rivolse a lei affinché sconfiggesse un demone che voleva uccidere il piccolo Krishna; fu così che la dea si sostituì all'utero di Davaki lasciando che il demone la uccidesse facendogli credere che, in questo modo, aveva distrutto l'embrione contenente Krishna. Da quel momento divenne una delle maggiori divinità da adorare.

Ma la versione più conosciuta e comune risale al V-Vii secolo d.C.

Ovvero quella che narra di Mahisasura, il potente demone-bufalo, il quale – grazie ad un potere speciale – non poteva essere ucciso da nessun uomo, così che prima conquistò la terra, poi minacciò Indra di impossessarsi anche dei cieli. Dopo una battaglia durata cento anni, il demone-bufalo divenne il Signore di tutti i mondi, il che lo rese superbo e orgoglioso.

Fu allora che Indra, non avendo più altra alternativa, si rivolse per chiedere aiuto alla trimurti Brahma, Siva e Visnu, i quali, pieni di rabbia, assieme a tutte le divinità induiste, fecero uscire dalle loro bocche colme d'ira una potentissima energia nelle sembianze del fuoco. Quando il fuoco si condensò, esso prese la forma della bellissima dea Durga, la quale fu insignita del compito di distruggere il terribile demone-bufalo.

Poiché, secondo il potere di cui godeva Mahisa, solo una donna avrebbe potuto ucciderlo. Per aiutarla nel suo compito ogni dio le donò uno dei suoi attributi: la coppa di vino, il tridente, la lancia, il rosario e vaso con l'acqua, la lucentezza, la conchiglia, la tigre, la folgore e altri ancora.

Questa è la ragione della classica iconografia di Durga che può avere da otto a trentadue braccia.

La sua risata fragorosa fece tremare il mondo intero, fino ad allarmare i demoni servitori di Mahisa, i quali lo avvisarono dell'avvento di una donna vergine bellissima, la quale, come mai prima di lei, incarnava due qualità che esistevano nella stessa persona: erotismo e eroismo.

La sposa perfetta da avere, pensò subito il demone.

Ma Durga prima uccise tutti i demoni inviati da Mahisa per convincerla, poi rifiutò lo stesso demone che prese le fattezze di un uomo bellissimo.

Niente da fare, Durga era stata creata solo per proteggere i giusti.

Allora ebbe origine una lunga battaglia tra la feroce Dea e il demone che assumeva continuamente le sembianze di diversi animali.

Ma alla fine Durga lo uccise con il tridente di Shiva e poi lo decapitò con il disco. Solo in quel momento Mahisa tornò alle sue reali sembianze umane dal corpo del bufalo ucciso e Durga divenne “la dea che uccide il demone-bufalo”, e fu venerata con inni e danze in suo onore.











Silvia Vona









La comunità induista del Bangladesh ha celebrato questa festività in quattro giorni, nel tempio grande Sarbojonin Hindu Puja e Om Hindu Mondir, presso una sede distaccata per gli spettacoli di danza.

Io ho potuto unirmi a loro solamente negli ultimi tre giorni.

Se i primi due non sono stati per me una grande novità, poiché seguo e fotografo questo evento dal 2009, l'ultimo giorno è stato speciale.

Terminate le feste e le danze, che hanno visto la presenza anche di Silvia Vona, una cara amica che conosco da anni e che studia da molto tempo la danza Orissi, la quale si è esibita in due danze classiche: la prima Durga stuti, e la seconda Moksha.

L'ultimo giorno, chiamato Bijoya Dashami, ha concluso la preghiera nella prima parte della giornata. Poi gli amici del tempio mi hanno detto che sarebbero andati a Ostia per lasciare in mare i fiori del Goth (il vaso in rame dorato), così come avviene in India nel Gange, e in ogni luogo del Bangladesh per concludere questa festività.

Ci siamo messi in macchina e arrivati sulla spiaggia ho assistito a questa scena surreale e bellissima: nel freddo e in totale solitudine i fedeli si sono avvicinati alla riva, cantando e suonando i tamburi, per poi lasciare andare a pelo d'acqua i fiori benedetti.

 



Ostia mare

La sera c'è stata la festa vera e propria, con la lunga processione delle donne a segnare con la polvere rossa, il sindur, l'effige di Durga e a ricevere dal brahmino il bracciale rosso portafortuna chiamato pola, usato come protezione dai mali e la calamità come citato nei Purana.

Purtroppo la festa è stata rovinata dalla notizia che è arrivata in tempo reale dal Bangladesh, dove un gruppo di mussulmani bigotti hanno assaltato due templi indu a Comilla e Noakhali, distruggendo l'icona di Durga e uccidendo quattro  fedeli.

La rabbia è stata mitigata dal brahmino che ha chiesto di unirsi tutti in silenzio, pregando per alcuni minuti.

Poi è iniziato il delirio, come in una sorta di techno-rave con uomini e donne che danzavano e si cospargevano il volto della polvere rossa.









Queste sono le fotografie che ritengo più emblematiche di questi tre lunghi giorni.


Post Scriptum
Le religioni sono concepite per unire e non per dividere gli uomini.
Ci dovrebbe sempre essere tolleranza e rispetto una per l'altra.
E, cosa ancora più importante per me, voglia di conoscere.
La conoscenza è l'unica cosa che ci rende superiori alle bassezze dell'esistenza.
E chi ha veramente in cuor suo il desiderio di conoscere allora può provare solo rispetto e mai odio.


Tutte le foto sono state scattate presso il Sarbojonin Hindu Puja Mondir e nella sede utilizzata dall'Om Hindu Mondir, a Torpignattara e a Ostia, dal 13 al 15 ottobre.


English version


 

Comments