©Stefano Romano |
Attese innumerevoli stanze
di parole scolpite nei millenni
prima che il suo cuore potesse
accogliere il suono delle estati
e degli inverni.
Seduto sulla riva del fiume
il viandante scandiva dittonghi e accenti
sempre uguali a se stessi, mentre
l'acqua rifletteva nomi e forme
dei movimenti.
Le sue labbra mai furono colpevoli
di mutamenti, un bacio solo
alla donna amata prima della partenza,
poi amore e memoria per le lettere tonde
appese al filo.
Consapevole di essere un giro di ruota
ma attraverso la sua esistenza
capace di proseguire nei secoli della lingua sacra
la persistenza.
Roma, 27 luglio 2023
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