Tragliatella, Fiumicino. ROME – 6 Settembre 2020 |
In Italia, nonostante oramai il numero dei musulmani abbia raggiunto i
2,6 milioni (105.000 residenti ufficiali dal Bangladesh), non ha ancora dei
cimiteri islamici.
Roma conta circa 120 mila musulmani, ma la capitale dispone di una
parte del cimitero di Prima Porta per i defunti islamici.
Per questa ragione l'associazione Dhuumcatu Onlus, in collaborazione
con altre associazioni bangladesi a Roma, ha promosso il progetto per un
cimitero islamico – chiamato “Darussalam” – che
dovrebbe sorgere nella tenuta agricola nella frazione di Tragliatella, a
Fiumicino, ai confini di Roma.
“Abbiamo pensato di comprare questo terreno e di
regalarlo al Comune a condizione che approvi il progetto del Cimitero; per non
gravare sulle casse pubbliche abbiamo iniziato una raccolta fondi per trovare i
16 milioni necessari:
8,5 milioni per il costo del terreno più Iva e
spese varie;
1,5 milioni per il progetto e l'ufficio a Roma;
6 milioni per concludere il lavoro (Cimitero,
Strada, Luce, Acqua, Camere mortuarie, alloggio del custode, parcheggi...).
Secondo noi in Italia c'è bisogno di un cimitero per i musulmani, soprattutto per le nuove generazioni figlie di stranieri. Noi immigrati di prima generazione preferivamo far riportare le nostre salme nel paese di origine, ma adesso i tempi stanno cambiando e spesso le 2° e 3° generazione non autorizzano il trasferimento delle salme dei loro cari fuori dall'Italia. I nostri figli e nipoti sono nati e cresciuti qui e, chi ha più di 60 anni, può non avere più parenti che possano ricevere la salma ed occuparsi del funerale.”
Così scrive Bachcu, a capo della associazione Dhuumcatu Onlus che ha
promosso la campagna di raccolta fondi e sottoscrizioni alla “Greater Dhaka”.
Le diverse anime della comunità bangladese si sono mosse con sei
pullman da diverse zone di Roma, domenica 6 settembre: circa 400 persone hanno trascorso
la giornata nella tenuta agricola, pregando e pranzando insieme.
Poi i bambini si sono sfidati nella conoscenza del Corano, recitando le
sura, per poi
aggiudicarsi i premi e le targhe dai responsabili delle varie associazioni.
Una giornata trascorsa nella natura, coltivando il sogno del primo luogo capace di dare riposo in modo religioso e, soprattutto, che possa poi accogliere le visite dei parenti, senza dover attendere i ritorni al proprio paese, che spesso necessitano di anni per chi lavora in Italia.
Tragliatella, Fiumicino. ROME – 6 Settembre, 2020 |
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