Addio 2021, fai Buon Viaggio


Beh, di certo questo anno non sarà ricordato tra quelli migliori, poiché è stato il secondo della pandemia cha ha stravolto le nostre esistenze.

Ma non voglio ricordare la parte negativa – non ne abbiamo bisogno.

Meglio concentrarsi su ciò che voglio portare dietro con me, nella valigia piena che ci trasciniamo dietro da quando siamo nati, ricolma di ciò che è abito, gioco, ricordo e ferita.

Questo Blog è nato proprio con la pandemia perciò va celebrando i suoi quasi due anni.

È stata ed è una magnifica avventura che mi ha fatto dono di qualcosa che pensavo perso: il piacere della scrittura.

Ovviamente il primo anno è stato intenso, visto che non si poteva uscire di casa.

Nel 2020 ho scritto 184 articoli, mentre questo anno appena 97.

Come dire: meno vita più arte – più vita meno arte.

Però in compenso in questo anno mi porto dietro ben tre nuovi libri.

I due libri di foto-racconto sulla Malesia e il Bangladesh e il libro-fanzine su Old Dhaka.

Inoltre questo anno ha regalato a me e al Blog la serie di Racconti Asiatici, ovvero la nuova direzione dei racconti brevi, la narrativa pura che ho sempre amato leggere da ragazzo. Con la scusa di scrivere storie sui paesi asiatici mi ha permesso di approfondire o conoscere nuove culture e tradizioni. Se penso al mio futuro credo che questa sia la direzione.

Amo di nuovo scrivere.



Nel salutare il 2021, non posso non ringraziarlo per le nuove amicizie nate.

Le persone sono ciò che ci è più caro nella vita, coloro che ci fanno sentire meno soli. Anche se, come ogni cosa, anche loro vanno e vengono.

Sono profondamente felice di essere diventato caro amico di Sandro, Paolo, Mauro, Umberto e Dario.

Delle tante nuove amicizie bangladesi nate tra i templi induisti e le moschee di Torpignattara.

Le mamme della scuola singalese di Chanchala.

Gli studenti dei corsi con cui abbiamo tenuto i workshop fotografici e quelli dell'università che hanno seguito le mie talk.

Gli amici rapper filippini di Roma Gang.

La scoperta di nuove case editrici, della letteratura birmana, cambogiana, di nuovi fotografi, di centinaia di parole e immagini e musiche.

Un ultimo pensiero, invece, a chi è andato via questo anno. A Daisy, Faridz e Nur.

 

Il mio è un semplice e sentito augurio di un buon anno nuovo ad ognuno di voi, e che possiate sempre avere un poco di luce per vedere l'ombra, e un poco di ombra per vedere la luce.



 






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